27/05/07

 

Il whiskey torbato dentro di me, la legge morale sopra di me

Eugenio non è solo una persona intelligente ma è anche uso recare in dono orkney single malt e libri. Da oggi però gli ho scoperto un difetto, oltre a quello di essere ingegnere. È il tipo che punta un dito con candore per affermare che il re è nudo. Beh si effettivamente non è proprio un difetto, ma di certo una caratteristica poco spendibile socialmente. Insomma ha osato affermare che se ti trovi davanti ad un nazista e sei sano di mente può capitare di percepire un sordo rancore provenire dal paleoencefalo, ne consegue che dato un n di eventi in cui soggetti normodotati intersecano nazisti, c’è una probabilità x che si verifichi l’evento in cui il nazista si piglia quattro schiaffoni.
Queste sono affermazioni inaccettabili aujour d’hui. E la società civile? E la tolleranza? E il “noncondividoletueideemamifareiammazzareperchètupotessiesprimerle”? E il relativismo culturale? E la libertà della ricerca accademica? Dove li mettiamo?
Curioso che quelli che zompano su per difendere questi pilastri della democrazia siano poi i medesimi che una certa simpatia per il negazionista Faurisson probabilmente la provano, ma insomma, mica si può fare il processo alle intenzioni. Peculiare che quelli che giustamente e civilmente definiscono fascisti ed inaccettabili questi ricorsi alla violenza poi ne sappiano giustificare di ben peggiori. Grottesco che il circo barnum della sinistra antagonista non si faccia mancare nulla e in nome dell’antimperialismo si trovi a condividere il desco con militia christi e forza nuova, farneticando sui savi di sion e le torri gemelle e la lobby giudeomassonica e i rettiliani e salcazzo cos’altro.
In fondo, dinanzi a tanta maravigliosa stranezza, non trovo poi particolarmente bizzarro che quando un docente universitario organizza una conferenza per veicolare la tesi che Hitler porello nell’olocausto c’è scivolato però non voleva mica, si ritrovi il figlio di un deportato che gli molla un ceffone. Perché a volte non basta una risata a seppellirli.

12/05/07

 

Volti famiGliari

Io un po’ ci ho provato a capirli questi del family day, che mi sono persino andata a leggere il loro documento. Pensavo ingenuamente che avrei trovato qualche argomento meno d’antan che non paresse provenire da quell’Italia cattofascista del codice Rocco che prevedeva reati quali il concubinaggio, l’adulterio, l’abbandono del tetto coniugale e assolveva il delitto d’onore.
Invece no, moderano delicatamente il lessico, travestono da impegno sociale le ansie di stabilità e i traumi abbandonici, malcelano l’illusione di poter scrivere gli affetti in tavole di pietra, fingono la consapevolezza di vivere dopo il referendum sul divorzio.
Ma alla fine gli argomenti sono i medesimi...la Famiglia, il Vincolo, la Stabilità, il Patto, il Matrimonio, la Patria. Vietato facilitare il percorso di una coppia, vietato scegliersi quotidianamente, vietato commuoversi davanti alla bellezza del caos umano, vietato cercare di essere faticosamente completi. E se proprio non lo si può vietare, almeno disincentiviamolo checcazzo. Insomma anche loro sono sempre i medesimi, riconoscibili da quella paura raggelante della vita e della libertà.

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