26/04/06

 

Fascinazioni fasciste, the day after

Questo post è indubbiamente ridondante e meno articolato rispetto a quello di Rosa ieri ma, come suol dirsi, repetita iuvant.
Il ventennio è un periodo storico di cui ho sempre subito il fascino. Le ragioni sono banali, è un momento in cui posso collocare chi ho amato e mi ha preceduto, il primo incontro che la mia generazione ha avuto con la storia, quella che sembra più vera, quella con te bambino che sentivi dire “Quando c’era la guerra...”. Insomma un periodo che, se abbiamo avuto la fortuna di vivere in mezzo ad adulti affabulatori, abbiamo imparato a percepire come vivo e caldo.
Strano momento per l’Europa intera e non solo, bagni di folla diversi ed uguali che non hanno più confini eppure li rafforzano, ogni paese lo incontra ed ogni paese ne dà la propria personale declinazione. Si è cercato in molti modi di esorcizzarlo, definendola follia, coup d’etat, volontà di pochi. Menzogne consapevoli e in parte necessarie, in attesa di una metabolizzazione ancora in atto. Chiunque l’abbia vissuto ha in qualche modo fatto i conti con le proprie responsabilità, e con la gestalt di queste hanno fatto i conti nazioni intere. Alcuni individui più di altri hanno saputo dire no, organizzandosi e rischiando. A loro tradizionalmente dedichiamo la celebrazione di ieri, al ricordo della nostra parte sana, degli antigeni di quella cultura che hanno fondato la nostra attuale.
Ieri un tal Nicholas Farrel, albionico residente nel paese che diede i natali a Mussolini, ha tuonato dalle pagine di Libero che il 25 aprile andrebbe dedicato alle truppe angloamericane, come non avessimo diritto di rintracciare nella nostra storia le radici della cultura democratica, come non avessimo esempi a cui pensare per evitare che ciò che è accaduto possa riaccadere. Codesto giornalista non è nuovo a queste uscite, così scriveva un paio di anni fa
...non ci fu una vera resistenza armata a Mussolini da parte degli italiani fino a quando l'Italia non fu sull'orlo di una disfatta totale nel 1945. A quel punto, naturalmente, siete diventati tutti, all'improvviso, partigiani.
A costui dedico quest’immagine, scattata 62 anni fa nella piazza che Mr. Farrell attraversa quotidianamente.
Pragmaticamente non ho idea dell’entità del contributo che cittadini come quelli che penzolano nella foto abbiano dato alla liberazione dell’Italia. Ho però idea del contributo che hanno dato alla liberazione degli italiani. E’ questa consapevolezza che manca a Mr. Farrell, e purtroppo non solo a lui.

Comments:
sta a forlì? noi romagnoli non ci facciamo mancare nulla.
 
E' collocato ancora meglio, sempre in giro per Fo ma afaik risiede a Predappio.
Comunque ormai lo sappiamo, finchè rimangono qua riusciamo a controllarli...
 
Sentite, il fascismo l'ha inventato uno dei vostri c'e' della giustizia nel fatto che i loonies anglofasci ve li sorbiate voi.
 
Miii, quanto ce la dovrete far pesare ancora? Ce li sorbiamo magari, stasera al bar il loonie in questione s'è seduto al mio tavolino mentre litigavo con un elettore di AN (non autoctono)... ma che c'è la calata da stè parti??
 
eh, perchè invece la toscana in quanto a fasci nel ventennio stava messa male?
 
Ipazia: No, stavamo messi benissimo: in "Squadristi" di Franzinelli la geografia della mia provincia e' citata palmo a palmo. Ma il capo, il demiurgo, il respojnsabile ultimo di tutti i casini odierni, e' vostro care mie.

Candide: Durera' finche' se ne vedranno i postumi nella vita pubblica italiana.
 
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